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CHE COSE' IL TEATRO DELL'OPPRESSO (TDO) - per me

Dalle citazioni di Boal si possono subito intuire i principi etici, filosofici, politici, pedagogici ed estetici insiti in questo Metodo: teatro come linguaggio e come mezzo di conoscenza e trasformazione della realtà interiore, relazionale e sociale che rende attivo il pubblico che serve agli "spett-attori" per esplorare, analizzare e trasformare la realtà che essi stessi vivono.

Sotto l’influenza del pensiero del Pedagigista ed educatore Paulo Freire il Teatro dell’Oppresso non ha un atteggiamento indottrinante ma maieutico, ovvero non dà risposte ma pone domande e crea contesti utili per la ricerca di soluzioni a grandi problemi sociali e collettivi. Il gruppo che utilizza questo Metodo fa ricerca di strategie e le mette in pratica, seppure in uno scenario di finzione teatrale.

Si parte dalla concezione globale dell’uomo visto come interazione reciproca di corpo, mente, emozioni, dove l'apprendimento/cambiamento vede coinvolti tutti e tre gli aspetti sviluppando quindi le capacità intuitive e sensoriali, oltre a quelle razionali. Grazie all’utilizzo di Esercizi, Giochi e Tecniche si intende sciogliere le ‘meccanizzazioni’ di corpo/mente/emozioni cristallizzate nella cosiddetta ‘maschera sociale’.

Si tratta di un teatro d’azione e riflessione, dalla pratica alla teoria, in cui si crede veramente che si può apprendere dal linguaggio sensibile (che arriva attraverso la percezione, attraverso il sentire) e non dal linguaggio simbolico (che arriva dalle parole). È importante imparare dai corpi perché a volte le parole dicono una cosa ed il corpo ne dice un’altra. Si cerca quindi di trovare il modo per esprimere senza parole, per esempio con il Teatro Immagine in cui la maggior parte delle tecniche non sono verbalizzate.

Il Teatro dell'Oppresso invita a un’esplorazione delle frequenti sfide che affiorano nei nostri quotidiani, le grandi o piccole oppressioni sia che queste riguardino le istituzioni sia la nostra vita personale, dando l’opportunità di sviluppare una conoscenza più profonda del sistema sociale e delle sistematiche oppressioni che producono iniquità e ingiustizia.

“Non basta capire questa società, è necessario cambiarla, perché questa ancora

non è vivibile.

Questo è l’obiettivo della moltiplicazione: che altre persone si approprino della ricchezza che io ho e la passino ad altri ed altre”.
                                              (Augusto Boal)

Ciccio Tedesco

 
OPERATORE - FORMATORE
DI TEATRO DELL'OPPRESSO
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